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Associazione Nazionale Alpini

Sezione di Genova

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Gesta eroiche

L’Alpino, anno I, n. 1 – Udine, 24 agosto 1919

La piuma nera vostra, o alpini dell’8.o, di questo glorioso e martoriato Friuli, è rifulsa di gloria e di epopee di guerra.

Già da quella Libia, il vostro spirito italico, il vostro amore inveterato per la Patria, vi fece combattere con valore e abnegazione, tanto da far conferire al Battaglione Tolmezzo due medaglie d’argento. 

Assaba — 23 marzo 1913, vostra gloria, o alpini dell’8.o. Vinceste combattendo strenuamente. Ve ne ricordate?

Braksada — (Ettangi) 18 giugno 1913. Nuova vostra epica vittoria nella quale rifulse il vostro invitto valore. Vostro comandante fu l’eroico Colon. Cantore, fondatore dell’8.o che come la sua anima garibaldina, condusse poi, scoppiata la guerra le valorose truppe alla conquista di Ala, ed eroicamente cadde sulle Tofane, mentre preparava nuove ardite imprese. 

Venne poi la guerra Italo-Austriaca e voi tutti ritornaste a fare il vostro dovere. tutti e benché non non ricordati benché non menzionati dai bollettini Cadorna, pure il mondo ha appreso il vostro valore cari ed amati friulani. 

Venne la ritirata ed anche qui compiste il Vostro dovere. Val Fella, Gemona, Monte Canin, Monte Nero. Tutto sacrificaste a Pielungo e a Pradis specialmente voi, o reduci del Val Fella, conosceste il sacrificio eroico, sublime quando foste prescelti a far da retroguardia alla Brigata Parma.

E voi eroici alpini del Cividale che gloriosamente combatteste sull’altopiano Trentino nel 1916, e che guidati da l’allora maggiore Della Bona, difendeste eroicamente durante la ritirata il passo del Brocon, non vi ricordate le epiche vostre battaglie?

La storia saprà rendere immortale il degno e glorioso ovostro bel Battaglione. 

Venne poi il periodo glorioso della resistenza sul Grappa e il Monte Roncon vide la oscura, ma eroica difesa del Val Tagliamento il Pressolan la gloriosa difesa del Matajur ove la eroica 157 fu completamente distrutta e la compagnia di marcia, accorsa a soccorrere i resti, decimata.

Così pure il Monte Solarolo vide la strenua difesa del Monte Arvenis che preferì sacrificarsi piuttosto che dare al nemico la cima del baluardo della difesa del Grappa.

E perché non rievocare anche la terribile battaglia del Berretta ove trovarono la distruzione due gruppi alpini e due Brigate di fanteria.

Quattro giorni di battaglia e di bombardamento, quattro giorni di lotta cruenta e terribile!

E il battaglione Tolmezzo, nostro rappresentante, anche lassù si ricoperse di gloria, di onori.

Altre furono le eroiche gesta dei vostri magnifici battaglioni; le azioni nelle quali come nelle precedenti, rifulse il valore collettivo e quello individuale dei componenti i medesimi.

Siate orgogliosi di questo 8.o Alpini; voi foste eroici e rendeste grande e invitto il vostro bel Reggimento.

Ritornate pure, anche quando sarete ritornati a vita civile, al vostro deposito a ritemprare e a ricreare il vostro spirito. I vostri vecchi Ufficiali ed anche i nuovi, saranno lieti di esservi di aiuto e di guida, voi che tanto avete fatto e tanto meritate.

Però dovete esser degni oggi e sempre di questo 8.o Alpini. Ora che ritornerete alle vostre famiglie, lavorate, lavorate; è il dovere l’unico, che dovete ancora compiere, per fare in modo che la nostra Patria sia sottratta alla dominazione economica straniera. 

Come ora avete la riconoscenza della Patria per il vostro eroico contegno durante la guerra, per meritarla anche durante la pace voi dovrete, come gli altri umili, ma gloriosi fanti, fare in modo che l’Italia sia per sempre invitta nel mondo.

Claudio de Renzi

Pubblichiamo nuovamente il presente articolo già pubblicato dal «Fante» perché pieno di errori e di mutilazioni.

N.d.R.