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Associazione Nazionale Alpini

Sezione di Genova

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Antonio Cantore OMS

Antonio Cantore nacque a Sampierdarena (GE) il 4 agosto 1860. Venne ucciso da un colpo isolato di piccolo calibro il 20 luglio 1915 a Forcella di Fontana Negra sul fronte delle Tofane; seppellito dapprima al cimitero civile di Cortina, venne poi traslato, avvolto nella Bandiera, in quello di Pocol il 4 novembre 1935, insieme al tenente MOVM Francesco Barbieri, morto su Costabella (Val di Fassa).
Qui di seguito riportiamo alcune considerazioni su Cantore che l’allora magg. Carlo Carini (firmatario il 30 settembre 1919 dell’atto costitutivo dell’ANA) utilizzò per dare un contributo al libro “I Verdi: cinquant’anni di storia alpina“, curato da Enzo Boccardi ed edito sotto gli auspici dell’ANA dalla casa editrice Alfieri & Lacroix, Roma 1922, in onore proprio del generale.
Nel settembre 1912, inizia la mobilitazione del Btg Feltre e Tolmezzo. Cantore riunisce a gran rapporto gli ufficiali del Feltre e li apostrofa rudemente e senza distinzione di grado e si fa cordialmente detestare per quel modo di fare da padrone. Sacramenta in genovese e sputacchia a destra e a sinistra vedendo il Feltre e il Tolmezzo sciogliersi di fatica per una marcia di allenamento sulle dune a sud di Tripoli.
Se i Btg. Feltre, Tolmezzo, Susa e Vestone volevano entrare a far parte dell’8° Rgt. Alpini Speciale, già chiamato Rgt. Cantore, dovevano dimostrare di guadagnarsi il titolo.
Nel gennaio del 1913 sulla linea di alture occidentali del Garian, il Col. Cantore quasi ogni giorno va col suo cavallo a “vedere” le posizioni e le trincee arabe e ogni volta prende delle fucilate – innocue. Alla fine di febbraio, tutti gli alpini furono bloccati sotto le tende per tre giorni a causa della neve.
 
Il generale Antonio Cantore

Cantore Antonio da Sampierdarena (GE), Colonnello Comandante di Reggimento Alpini, già MOVM.

Cavaliere OMS

“Mentre un violento fuoco nemico avvolgeva il ridotto notturno presso Tebedat, alla testa del Battaglione Tolmezzo aggirava con mossa fulminea la posizione, piombava sul fianco del nemici che, sorpreso, attaccato alla baionetta e volto in fuga disordinata, lasciava vari morti e feriti ed armi e munizioni in nostra mano (20-24 marzo 1913). Nella battaglia di Assaba, colonna destra della Brigata, rese segnalati servizi dando esempio di chiara percezione dei momenti tipici della battaglia e di valore personale (23 marzo 1913)”.

Ufficiale OMS

“A Braksada guidò le truppe ai suoi ordini (3 Battaglioni e 1 Batteria) con bello slancio offensivo dando prova di coraggio e perizia (18 giugno 1913), a Rad Mduar guidò con vigore e perizia le truppe alla conquista del campo nemico e provvide ad un energico inseguimento (18 luglio 1913).”